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Prima parte
L. van BEETHOVEN
(1770-1827)

Sonata in La bemolle maggiore n. 31 op. 110
I. Moderato cantabile molto espressivo
II. Allegro molto
III. Adagio ma non troppo – Fuga. Allegro ma non troppo

A. COLLA
(1968)
Liturgia (op. 110)

Seconda parte

F. CHOPIN
(1810-1849)
Mazurka in Sol minore op. 67 n. 2
Mazurka in Fa minore op. 68 n. 4

A. COLLA
(1968)
L’adieu (op. 68 n. 4)

F. LISZT
(1811-1886)
Lugubre gondola (seconda versione)

A. COLLA
(1968)
Caronte (barcarola R 81)

Prima parte
B. GALUPPI
(1706-1785)
Sonata in Do maggiore

A. COLLA
(1968)
Passatempo al cembalo (sonata in do maggiore)

Seconda parte

R. SCHUMANN
(1810-1856)
Kreisleriana, 8 Fantasie op. 16

A. COLLA
(1968)
Doppi affetti (fantasien opus 16)

La stanza degli specchi è un progetto nato dalla stretta collaborazione tra il compositore Alberto Colla e il pianista Sergio Marchegiani. L’idea è quella di leggere in una nuova prospettiva una serie di composizioni appartenenti al repertorio pianistico di ogni epoca; frammenti dei brani vengono presi, scomposti,
rielaborati e quindi eseguiti in concerto accanto al loro “originale”.
Non si tratta quindi di una semplice citazione e neppure di una rilettura; piuttosto si potrebbe parlare di una reinvenzione, applicata a un intero filone della letteratura pianistica di ogni epoca.
Individuata la composizione su cui concentrarsi, il lavoro di Colla parte dall’interpretazione di Marchegiani; l’obiettivo del procedimento è quello di cogliere alcuni aspetti del capolavoro, trasfigurarli e riproporli in un contesto completamente diverso eppure simile nei tratti fondamentali e nel suo senso ultimo.
Inoltre, egli aggiunge a questo materiale musicale elementi originali che non hanno relazioni con il brano preso in esame ma che derivano piuttosto dalla lettura che il pianista ne realizza.
Per Marchegiani il lavoro sul nuovo brano funziona invece come una lente di ingrandimento puntata sui frammenti originali scelti da Colla; alla luce di questo approfondimento, infatti, cambierà la sua prospettiva sul pezzo di repertorio e, di conseguenza, cambierà la sua interpretazione.
Questo progetto è dunque una specie di gioco di specchi tra compositore e interprete, al centro del quale sta il brano originale; gli innumerevoli riflessi incrociati che esso produce restituiranno una lettura straniante e in qualche modo rivelatrice, come una luce nuova accesa su un paesaggio già conosciuto.
Non solo. Alla sua conclusione, tale processo avrà prodotto una composizione completamente “autosufficiente” che sarà la sintesi di due percorsi di ricerca, di due sensibilità distinte e della reciproca influenza che ciascuna avrà esercitato sull’altra. Come in una sorta di magia, il gioco dei riflessi avrà creato un oggetto che prima non c’era e che finirà per moltiplicare geometricamente le possibili interconnessioni con gli altri oggetti della stanza.
La prima, compiuta realizzazione del progetto La stanza degli specchi è stata eseguita da Marchegiani a Berlino il 7 novembre 2000; il concerto, realizzato in
seguito in tutto il mondo, è stato accolto con grande favore sia dalla critica che dal pubblico e ha suscitato interesse per la sua originalità. Nel 2002 la Casa
Musicale Sonzogno di Milano ha pubblicato il progetto con la prefazione analitica di Sergio Marchegiani.

ALBERTO COLLA
Compositore
Nato ad Alessandria nel 1968. Diplomato in composizione (allievo di Mosso e Piacentini), pianoforte, musica corale e direzione di coro al Conservatorio di
Alessandria, si è perfezionato in composizione con Azio Corghi prima, nel ’97, all’Accademia “Petrassi” di Parma, poi all’Accademia Internazionale di “Santa
Cecilia” di Roma ove ha ottenuto, come miglior diplomato nel ’98, la borsa di studio SIAE.
Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti e premi e, dal 1996, ha vinto il primo premio assoluto in numerosi concorsi internazionali: “L. Sumera” di Tallin –
Estonia (2003) con Starlight per grande orchestra sinfonica; “Concorso Internazionale G. Verdi” di Parma (2001) con l’Opera “Il processo”; “Premiére Prix
International ‘Abu Ghazaleh Intellectual Property’” di Parigi (2000) con “Le rovine di Palmira” per grande orchestra sinfonica; “The Dimitris Mitropoulos
International Competition” di Atene (1999) con “Aria del Quetzal” per grande orchestra sinfonica ed oboe concertante; “BMW Kompositionspreis der Musica
Viva” di Monaco di Baviera (1998) con “Passacaglia del leviatano” per grande orchestra sinfonica; “Third International E. Grieg Memorial Competition” Oslo
(1998) con il “I° concerto per pianoforte ed orchestra”; Concorso Internazionale “2 Agosto” di Bologna con Menzione d’onore del Presidente della Repubblica
Italiana (1996) per “Pax” per soprano ed orchestra sinfonica.
Ha partecipato con la sua musica a festival e rassegne come: Juilliard School a New York, Festival di Salisburgo, Bergen International Festival Norvegia, ISCM
World Music Days 2000 in Lussemburgo, Teatro alla Scala di Milano (stagione lirica 2001-2002), Teatro “R. Valli” di Reggio Emilia, Accademia di Santa Cecilia-
Roma, Settembre Musica-Torino, ecc. Vanta esecuzioni in prestigiose sale, registrazioni, trasmissioni per radio e televisioni in Europa, U.S.A., Israele e
Giappone ed esecuzioni da importanti orchestre: Mozarteum Orchester Salzburg, Bayerischen Rundfunks di München, Kringkastingsorkesteret di Oslo,
Orchestra Sinfonica dell’Emilia Romagna “A. Toscanini” di Parma, Orchestra da Camera di Santa Cecilia di Roma.
Nel 2002 Luciano Berio gli ha commissionato una nuova composizione per coro e grande orchestra sinfonica per l’inaugurazione del nuovo grande
Auditorium progettato da Renzo Piano a Roma. La sua composizione Le rovine di Palmira è stata eseguita nel 2002 al Comunale di Firenze dall’Orchestra del
Maggio Musicale Fiorentino e nel 2003 a Los Angeles dalla Los Angeles Philarmonic Orchestra e a Chicago dalla Chicago Symphony Orchestra sotto la
direzione di Roberto Abbado.
I suoi lavori sono pubblicati dalla BMG-Casa Ricordi, dalla Casa Sonzognodi Piero Ostali di Milano e dalla Universal di Vienna.